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Con il nuovo secolo i soldati devono chiedersi: che cosa siamo? Se Bin Laden e Soros sono soldati, allora chi non lo è? Se Powell, Schwarzkopf, Dayan sono politici, allora chi è un politico? Questo è il quesito fondamentale del globalismo e della guerra nell'era della globalizzazione. Sono stati due militari cinesi, i colonnelli Qiao Liang e Wang Xiangsui, a definire nel 1996 Osama Bin Laden l'interprete più efficace di un nuovo tipo di guerra, prima degli attacchi agli Usa. I due commissari politici dell'esercito cinese hanno pubblicato quest'opera rinverdendo una tradizione del loro Paese nella trattazione delle tecniche militari che vanta tra i capostipiti il celeberrimo "L'arte della guerra" di Sun Tzu. L'opera, caposaldo negli studi contemporanei di strategia e storia militare, analizza i nuovi scenari bellici mondiali, spiegando il terrorismo e le sue tecniche, la guerra condotta attraverso le manipolazioni dei media, le azioni di piraterie sul web, le turbative dei mercati azionari, la diffusione di virus informatici e altre armi non tradizionali. Un libro che continua a far discutere chi è al potere, (tra cui Steve Bannon, come emerso nel 2010 in un'intervista al South China Morning Post) e a far riflettere chi studia i mutamenti dell'arte della guerra nel mondo di oggi.